Una situazione che ci lascia attoniti ma non più di tanto, conoscendo le modalità con le quali opera il gruppo di minoranza Gussago Insieme.
GI e compagni hanno organizzato una assemblea pubblica per giovedì 15 dicembre con oggetto due punti: primo la valutazione dell’operato dell’amministrazione Lazzari, e sin qui nulla di particolare; ma il secondo punto all’ordine del giorno prevede la diffusione del memoriale che l’ex assessore Aliprandi ha inviato alla Prefettura.
Ma dove sta la coerenza di un gruppo che richiede, da un lato l’istituzione di una commissione ispettiva per poter andare a fondo e fare la chiarezza necessaria sullo scritto dell’Aliprandi mentre dall’altro, con metodo veterocomunista, convoca un bel tribunale proletario?
Ma qual è il luogo preposto per approfondire questi temi? una sala civica od una sala consiliare?
È il modo corretto di procedere o la maniera di far sfogare morbosi pruriti di curiosità dell’ex sindaco Marchina e del suo gruppo coadiuvato dall’ estrema sinistra gussaghese?….o magari invece un palcoscenico per l’ex assessore Aliprandi che, solo fino a qualche mese fa, dalla stessa sala civica, criticava “ad alzo zero” il PGT di Marchina parlando di “regalini” e magari domani sera sarà lì a pontificare con Gussago Insieme le sue illazioni, peraltro tutte smontate dalla risposta completa di atti che l’Amministrazione ha fornito sia alla Prefettura che alla stampa.
Sottolineiamo anche il comportamento dell’Aliprandi che, nel CC del 28 novembre non ha proferito parola, non ha nemmeno chiesto di leggere la sua lettera di dimissioni ma soprattutto ha alzato il braccio per votare l’assestamento di bilancio, documento nel quale si riassume l’azione amministrativa di tutto un anno.
Dove sono allora queste divergenze dichiarate nella lettera di dimissione se non sono state esplicitate nella sede opportuna?
L’Aliprandi era libero di votare contro, ma doveva essere in grado di motivarlo; ma più che illazioni e chiacchiere da osteria l’Aliprandi non è in grado di fare, ed è questo il motivo principale di scontro con il Sindaco Lazzari che, invece, pretende da tutta la sua squadra (assessori e consiglieri) serietà, determinazione, concretezza e raggiungimento degli obiettivi.
La sezione di Gussago della Lega Nord per l’Indipendenza della Padania esprime totale fiducia all’azione del Sindaco Lucia Lazzari ed auspica che nel più breve tempo possibile si possano ricomporre le condizioni per poter riprendere il lavoro fino ad oggi svolto nel migliore dei modi e nel rispetto del mandato ricevuto dagli elettori.
La Lega Nord non accetta giochetti in salsa democristiana, finalizzati ad indebolire il Sindaco eletto direttamente dai cittadini e tanto meno manovre che mascherano interessi o obiettivi che nulla hanno a che fare con il governo del paese.
Noi ci auguriamo che prevalga il buon senso e che una nuova Giunta fatta da persone responsabili possa portare a termine il mandato ricevuto dai cittadini.
OTTANTA MILA PERSONE. Questo è il numero record di presenze il 19 giugno a Pontida, che in due giorni è stata invasa da giovani e meno giovani, militanti e sostenitori della Lega, oltre ai soliti giornalisti da strapazzo. Un discorso chiaro e netto. Un ultimatum a Berlusconi e al suo partito: Riforme o la leadership berlusconiana è messa in dubbio alle prossime elezioni, che però non sono vicine, poichè “in questo momento vincerebbe la Sinistra” (U.Bossi).
Un mea culpa (a nome del Governo) su Equitalia (o Equitaglia??) e sulle sue misure vessatorie nei confronti di cittadini, che non sono schiavi.
…e sui progetti futuri, è stato consegnato a tutti i presenti un volantino con “FATTI IN TEMPI CONCRETI”
Da anni non si vedeva così tanta gente a Pontida… la gente del Nord è stanca di promesse ed imbonitori. Federalismo subito, con Bossi e Berlusconi… oppure secessione!
In poche parole:
““150 anni di INFAMIA non possono cancellare MILLENNI di storia! Padania Libera!!!”
Non avrebbe meritato nessuna replica l’articolo di Segnali di fumo “Richiedei al bivio” firmato da C.C. nel quale non solo si prevedeva la disgregazione dell’Ente o lo spostamento dei punti decisionali fuori dal territorio di competenza ma soprattutto si preannunciava il passaggio del Servizio di Assistenza Domiciliare dalla gestione del Richiedei a qualche Cooperativa.
Perché questo articolo non merita una risposta?
Perché i fatti dimostrano il contrario: il Servizio di Assistenza Domiciliare comunale è stato aggiudicato mediante bando pubblico al Richiedei.
Perché replichiamo allora?
Perché il Sig. C.C. è stato proposto da vari gruppi di sinistra come Consigliere di amministrazione del Richiedei in sostituzione di uno recentemente dimessosi ed ha firmato l’accettazione di una eventuale nomina.
Tempo scaduto!
Non si entra in una squadra a giochi cominciati e quando sta vincendo la partita.
Se voleva entrare nella stanza dei bottoni, il Sig. C.C. doveva offrirsi un anno e mezzo fa quando bisognava rimboccarsi le maniche, lavorare e … metterci la faccia.
Le nostre nonne direbbero: Brào buchìna dólsa, adès chè la turta l’è fàda, ta öt maiàla.
Rimani a bocca asciutta e continua a “vigilare” ma fallo meglio: leggi attentamente gli atti ufficiali della nostra Amministrazione Comunale e ti accorgerai che sono costruiti per sostenere e potenziare il Richiedei come i fatti, non le voci, dimostrano.
La Sezione Lega Nord e il Gruppo Giovani Padani di Gussago augurano a tutti una Serena e Felicissima Santa Pasqua, nella speranza che la Luce del Cristo Risorto dagli inferi illumini e purifichi i cuori di tutti noi, membri riconoscenti di una civiltà millenaria ricca di tradizioni.
Questo adesivo lo abbiamo rimosso a Gussago in Via Richiedei vicino all’Asl. Ne abbiamo visti altri nei pressi dell’ITIS a Brescia.
CHI VUOLE QUESTO TRICOLORE “divieto al Sole delle Alpi” simbolo di intolleranza e di ignoranza delle proprie radici?
Noi non accetteremo che siano cancellate le “rosette celtiche” dal Pulpito di Maviorano e che sia abrasa la pietra sul lato sud della Chiesa di Sale a Gussago.
Non permetteremo che siano cancellati i “simboli solari” delle Chiese benedettine di San Fermo a Verona e dell’Abbazia di Staffarda.
Nessuno deve demolire le chiese romaniche della Carnia sui cui stipiti gli artigiani che le hanno costruite hanno scolpito questo simbolo solare.
Anche dalla chiesa di San Pietro a Spoleto devono essere cancellare le rosette celtiche?
Dovranno essere demoliti anche i mosaici del Palazzo dei Normanni a Palermo?
E poi passiamo in altre parti del mondo, come a Siviglia (Tomba Visigota) o in Isreale dove è scolpito a Nazareth.
Perché i popoli che perdono la memoria, non hanno speranze per il futuro.
Non ci si deve vergognare di appartenere ad un Popolo, ma di fare di tutto per omologarsi ad un sistema mondialista che vorrebbe metterci tutti nel tritacarne cancellando la nostra memoria.