SEI LE DOMANDE fatte al sindaco dopo le sue dichiarazioni apparse il 17 luglio sul Giornale di Brescia: “Importante è l’apporto della tecnologia per cercare di fermare queste situazioni (cioè i furti) … É nostro intento sfruttare al meglio la videosorveglianza mettendo in rete tutti i sistemi di monitoraggio con la disponibilità dei privati, delle banche, delle aziende e dei commercianti sotto l’egida dell’ente pubblico. Qualche cittadino si è già dimostrato disponibile a questa proposta che speriamo possa diventare attuabile al più presto” .
1) Ha nominato e chi è il funzionario incaricato di seguire il progetto di messa in rete delle telecamere.
2) L’amministrazione comunale è già in possesso del numero e della localizzazione delle telecamere private esistenti sul territorio o ha almeno iniziato la loro mappatura.
3) Quanti proprietari di telecamere sono stati contattati o spontaneamente si sono rivolti a lei per metterle in rete.
4) Se qualcuno volesse installare telecamere e metterle in rete sotto l’egida dell’ente pubblico a quale ufficio comunale può rivolgersi.
5) Quando si può presumere che la rete delle telecamere sarà attiva. Ha stabilito dei tempi, ha fatto o ha intenzione di fare un cronoprogramma di questo progetto.
6) Prevede sia necessario effettuare una variazione di bilancio per finanziare questo progetto.
UNA SOLA LA RISPOSTA:
è intenzione dell’amministrazione comunale avviare il progetto, progetto che al momento risulta ancora in fase di studio.
Risposta che dimostra i lunghi tempi dell’amministrazione Marchina per passare alle parole ai fatti e la sua incapacità di programmazione
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